Anaffettività della donna

Forse può essere  necessario e utile cercare di approfondire meglio in che cosa consiste questa anaffettività della donna che è presente del resto in diverso grado e per varie ragioni. Ragioni che possono quindi essere indagate e affrontate in psicoterapia.

L’affettività del resto non è facile da definire perché certo non si può individuare attraverso i comportamenti manifesti. Esistono persone che fanno cose buone e aiutano gli altri con comportamenti generosi ma sono in realtà anaffettivi.  E’ importante che i disturbi infantili possano essere il terreno di cura tempestiva e non solo un dato ricostruibile a volte a posteriori nella patologia dell’adolescente e dell’adulto.

Consideriamo che l’affettività della madre può subire delle flessioni o delle battute d’arresto più o meno profonde se l’identità della donna è fragile e non è in grado di reagire altro che con reazioni di annullamento a vicende personali presenti e passate. L’anaffettività infatti è l‘effetto della pulsione d’annullamento.

I disturbi del bambino, quando tutti gli esami strumentali e di laboratorio lo trovano fisicamente sano, possono essere  il precoce sintomo di qualcosa che non va nella relazione che non coscientemente la madre agisce nei confronti del figlio

Per l’effetto della pulsione d’annullamento la madre vedrà la realtà materiale del bambino, i suoi bisogni materiali che sarà pronta a soddisfare ma non sarà in grado di sentire più profondamente l’ esigenza del piccolo di scambiare con lei emozioni, immagini, pensieri non coscienti.

Ma questa reazione anaffettiva quanto è causata dalle false credenze che la confondono, la disorientano in questa situazione così nuova e coinvolgente che la trova impreparata !? False credenze purtroppo così radicate nella nostra cultura e che riguardano i bambini ,  le loro capacità e la loro realtà umana.

Molte madri non ce la fanno e reagiscono annullando la loro incerta sensibilità.

Ogni bambino nasce in un momento molto diverso della vita di una donna e le ragioni stesse di quella gravidanza possono influenzare anche patologicamente il primo anno di vita di quel figlio. Lo psicoterapeuta deve poter collegare il disturbo del bambino a un preciso annullamento e a una specifica negazione della madre riguardo a quel figlio perché l’intervento precoce sulla madre può essere più incisivo e risolutivo.

Non bisogna incorrere nel grave errore di pensare che la realtà psichica di una madre sia uguale ad ogni nascita e ritenere di conseguenza che la malattia sia presente nel bambino che presenta problemi.

Il ragionamento sbagliato che si tende a fare è di ritenere difficile che una stessa madre possa crescere un figlio sano di mente e un altro affetto da un disturbo più o meno grave. Invece la nostra esperienza clinica ci dimostra che l’immagine che una madre può avere di un figlio rispetto ad un altro non è solo diversa come ad esempio per un maschio e una femmina , ma può avere un’immagine alterata da negazioni e annullamenti solo di un figlio e non dell’altro per ragioni profonde che emergono solo durante la psicoterapia e che cerchiamo di indicare nella trattazione dei vari disturbi.

Molte  madri  si rivolgono a noi dopo le diagnosi anche gravi dei loro bambini  e certamente la loro anaffettività ha già fatto danni nel primo anno di vita del figlio , tuttavia si dimostrano quasi sempre molto collaborative nel cercare a fondo, nel loro vissuto non cosciente, la causa e non la colpa della sofferenza del loro bambino.Inoltre l’esperienza clinica ci ha dimostrato che molte   madri  che si erano rassegnate a una vita piatta quando non seriamente malata, ritrovano la possibilità di una loro nascita curando il loro rapporto con il figlio.

Riconoscono spesso con facilità di avere tollerato a lungo le aggressioni al loro equilibrio mentale ma se pure non hanno fatto nulla precedentemente per il proprio benessere mentale, si mostrano invece molto disponibili a curarsi in profondità quando capiscono che è in gioco il futuro del loro bambino.Il miglioramento delle condizioni del bambino che spesso si può verificare già nelle prime settimane di psicoterapia, rappresenta il fattore terapeutico fondamentale e risolutivo.

Si può fare  così prevenzione per i futuri problemi del bambino e cura della madre nella relazione .

L’evidenza del cambiamento del bambino spinge spesso queste donne a pretendere e ottenere anche dal padre la condivisione di questo percorso che può riuscire a modificare profondamente anche il loro rapporto di coppia.

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